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Attualità

San Ferdinando di Puglia, uno studio ripropone l’urgenza dell’ampliamento del territorio comunale

“Come può un Comune essere privo della sua prerogativa territoriale? Come può esercitare le sue funzioni amministrative, le proprie attività istituzionali”

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Il Presidente del Collegio dei Geometri di BAT Antonio Acquaviva sottolinea con urgenza l’annosa questione dell’assetto del territorio di San Ferdinando di Puglia. Un tema ampiamente trattato e raccolto dall’autore in una pubblicazione tecnico-scientifica dal titolo “Le ragioni per l’ampliamento del territorio comunale di San Ferdinando di Puglia”. Un’iniziativa editoriale che diviene un nuovo appello al senso di giustizia che dovrebbe scuotere le amministrazioni pubbliche locali a intervenire prontamente e, al tempo stesso, rappresenta un inedito manifesto di argomentazioni di logica stringente e di comprovata utilità per sostenere come la valenza dimensionale può condizionare le linee di sviluppo di una comunità

“Come può un Comune essere privo della sua prerogativa territoriale? Come può esercitare le sue funzioni amministrative, le proprie attività istituzionali” e, quindi, provvedere al progresso della comunità, senza uno spazio in grado di accogliere e recepire tutte queste esigenze? Supportata da un’ampia bibliografia, ricerche documentali e rilevamenti sul campo, Antonio Acquaviva, Presidente del Collegio Geometri BAT, ci offre una definizione tecnica e censuaria della proposta di ampliamento del territorio comunale di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Barletta – Andria – Trani.

Nel titolo l’autore ricostruisce le origini storiche dello sviluppo ineguale e deficitario del territorio dell’antica “città di fondazione”, voluta un secolo fa da Ferdinando II di Borbone, e affronta come il processo di decentramento fiscale – avviato e sviluppato negli ultimi anni – ha reso ancora più stretto il legame tra le entrate del Comune e la redditività prodotta al suo interno, rendendo se possibile ancora più urgente, dal punto di vista economico, una soluzione totale e definitiva del problema.

Le ragioni che rendono necessario l’ampliamento della podestà territoriale di San Ferdinando di Puglia affondano le loro radici nella giustizia sociale, a favore di una popolazione ad oggi fortemente limitata nelle sue possibilità imprenditoriali, ed infine nella sostenibilità ambientale, legata al rapporto che attualmente esiste tra densità demografica e superficie territoriale dell’agro comunale. Il territorio, quindi, dalla sua delimitazione storica dei confini, fino alla rappresentazione cartografica nella elaborazione delle mappe catastali e censuarie, nel divenire luogo di aggregazione di una comunità, determina il paradigma del difficile equilibrio conseguibile nel rapporto abitante/chilometro quadrato. Il caso in parola evidenzia la peculiare evoluzione degli scenari collegati ai profili giuridici che spiegano il passaggio della disciplina del diritto privato dei terreni (1.014 ettari), nella sfera del diritto pubblico, per effetto dell’acquisto nel 1847 dei terreni di fondazione, nel passaggio di proprietà dai privati ( Conte Marulli ed il Barone Ricciardelli) allo Stato (Re Ferdinando II° di Borbone) per fondare il novello Comune. A ciò si aggiungono le innegabili implicazioni di sostenibilità ambientale derivanti dalla pressione esercitata dalla presenza umana, in un crescendo che spazia da 1.550 abitanti a 15.000 in poco più di un secolo su una esigua porzione di territorio. Una realtà che risulta pregiudicata anche rispetto al rapporto funzionale che la leva fiscale locale (azionata sulla quantità e dinamicità della base immobiliare di terreni e fabbricati) deve assicurare per la realizzazione ed il corretto funzionamento delle opere e dei pubblici servizi erogati a favore della comunità locale.

Inoltre, la superficie territoriale attuale, passata a 4.180 ettari per effetto del 1° ampliamento territoriale dell’anno 1926 del Comune di San Ferdinando di Puglia, è pari a 41 chilometri quadrati e su di essa insiste una popolazione di 14.500 abitanti, che determina un rapporto assolutamente anomalo di densità abitativa eguale a 353 abitanti per chilometro quadrato. Considerando che il rapporto a livello regionale (Regione Puglia) è di 209 abitante/chilometro quadrato, e la media nazionale pari a 200 abitante/chilometro quadrato, si comprende ampiamente il valore – per così dire ‘anomalo’ – del dato territoriale sanferdinandese.

 

“Animato da un profondo debito di amore e affetto per il suo paese – commenta il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli – e partendo da antiche sentenze, fino ad arrivare alle iniziative più recenti, il Presidente del Collegio Geometri di BAT Antonio Acquaviva, ripercorre agilmente la storia del Comune e della lotta intrapresa dai suoi abitanti, prima per la sopravvivenza e poi per la prosperità. Una richiesta che da oltre cent’anni attende ancora una soluzione d’equità e che trasforma questa pubblicazione anche in una finestra aperta sul rapporto tra territorio e comunità, come solo un geometra può interpretare”.

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