venerdì, Aprile 26, 2024
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Riforma catasto

Nuove categorie catastali: in arrivo la sospirata riforma

Saranno previste due maxi categorie catastali: quella ordinaria e quella speciale

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È ormai entrata nel vivo la riforma dei valori delle categorie catastali degli immobili: un’azione che porterà alla rideterminazione di importi ormai vecchi e non aggiornati, ma soprattutto non corrispondenti alla reale condizione di numerosi immobili.

 Le neo-istituite Commissioni censuarie sono chiamate a riclassificare e rivalutare tutto il patrimonio italiano. L’iter, che partirà nella seconda metà di quest’anno, dovrebbe terminare entro il 2019.

La procedura sulla riforma della nuove categorie catastali è ufficialmente partita nel corso dell’ultimo mese di novembre.  Nel novembre scorso il governo ha dato il via libera alla riforma delle categorie catastali, con l’istituzione delle commissioni censuarie, che dovranno individuare i criteri su cui basare le nuove valutazioni delle rendite.

 Quel che è certo è che i nuovi meccanismi di calcolo delle rendite catastali non si baseranno più sul numero dei vani, ma sui metri quadrati, tenendo conto anche del reddito da locazione medio, della collocazione e delle caratteristiche edilizie dell’immobile.

 Entro marzo 2015 saranno elaborati i nuovi meccanismi, a quel punto le commissioni si occuperanno del censimento vero e proprio, passando in rassegna case, fabbricati e terreni.

Tra gli aspetti principali del secondo decreto governativo c’è la definizione delle nuove categorie catastali.

Gli immobili urbani saranno divisi in due maxi gruppi (attualmente, invece, i gruppi sono cinque):

 

Categoria Ordinaria

– gli immobili “a destinazione ordinaria”: si tratterà delle abitazioni e saranno identificati dalla lettera “O”. A loro volta saranno suddivisi in 8 sub-categorie (da O/1 a O/8: un numero inferiore rispetto a quello attuale) che distingueranno le abitazioni in palazzi, villette e “abitazioni tipiche”, uffici e studi, cantine, posti auto, negozi e magazzini.

Categoria Speciale

– gli immobili “a destinazione speciale”, identificati dalla lettera “S”, saranno suddivisi in 18 categorie (un numero superiore rispetto a quello attuale) a seconda del tipo di attività degli impianti (energia, miniere, industria, logistica, ambiente) o degli immobili occupati da servizi (direzionali, commerciali, scuole, sanità, ecc.).

 Probabilmente verrà previsto anche un ulteriore gruppo (identificato con la lettera “I”), in cui iscrivere senza attribuzione di valore e rendita le unità immobiliari improduttive, costituite dalle attuali categorie F

 

L’aggiornamento del valore catastale degli immobili comporterà un innalzamento della base imponibile delle imposte sulla casa con un conseguente e gia ampiamente criticato aumento della tassazione.

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