martedì, Dicembre 3, 2024
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Appalti

Nuovo codice degli appalti e direttive europee: quali effetti sull’economia

“Il nuovo codice degli appalti le nuove direttive europee consentiranno una velocizzazione altissima nella realizzazione delle opere”

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“ Il nuovo codice degli appalti le nuove direttive europee consentiranno una velocizzazione altissima nella realizzazione delle opere, ma non dobbiamo appesantirle” ad affermarlo nel corso di un incontro svoltosi nei giorni scorsi a Napoli con i costruttori è stato le stesso ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ponendo l’accento sulla necessità di incrementare gli investimenti nei lavori pubblici.

“Ho chiesto all’Anas di triplicare gli investimenti nella manutenzione delle reti”, ha annunciato nell’occasione Delrio. “ l’Anas gestisce circa 11mila tra ponti e viadotti, in gran parte realizzati più di 40 anni fa. La spesa per la manutenzione ordinaria si è attestata su 202 milioni nel 2014, mentre il monte investimenti è fermo da almeno tre anni dalla soglia dei due miliardi” per questo prospettiamo un “massiccio piano di interventi, cosi da superare gli enormi costi dell’inefficienza logistica”.

Il ministro Del Rio è inoltre tornato sull’importanza strategica rappresentata dal futuro codice degli appalti, secondo il Ministro infatti il nuovo codice degli appalti rappresenta “la soluzione per far ripartire i cantieri“.

Un intervento carico di ottimismo, quello di Del Rio, che non è stato pienamente sposato da parte delle imprese presenti. Secondo le imprese infatti, stando ai rumors raccolti nella sala, sarà necessari tempi lunghi e correttivi fiscali immediati per poter pensare di sbloccare il mercato.

 “La priorità ora è ripartire” ha affermato il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti “serve un decreto legge per adottare subito le misure più urgenti”, una affermazione che sembra aver trovato parziale accoglimento anche in Raffaele Cantone presidente Antitrust, secondo cui “la proposta di Buzzetti può essere una buona idea, se si tratta di anticipare alcuni punti condivisi della riforma del codice degli appalti. Sarebbe anche un modo per sperimentarne il funzionamento in vista della riforma generale, che deve avvenire garantendo una transizione ordinaria, senza salti improvvisi”.

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