giovedì, Marzo 28, 2024
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Ambiente

Consumo del suolo: l’audizione dell’ANCE al Senato.

Si è svolta il 4 ottobre l’audizione, sul consumo del suolo, dell’ANCE presso le Commissioni riunite Agricoltura ed Territorio e Ambiente del Senato

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Si è svolta il 4 ottobre l’audizione, sul consumo del suolo, dell’ANCE presso le Commissioni riunite Agricoltura ed Territorio e Ambiente del Senato, nell’ambito del ciclo auditivo deliberato sul provvedimento all’esame delle Commissioni in seconda lettura (DDL 2383/S) e sugli altri DDL analoghi abbinati allo stesso (DDL 769/S, 992/S, 1181/S e 1734/S).

L’Ing. Filippo delle Piane, Vice Presidente ANCE per l’Edilizia e Territorio, che ha guidato la delegazione associativa, ha sottolineato, in premessa, come la questione del consumo del suolo – o meglio di un uso sostenibile e razionale del suolo – per la realizzazione di interventi edilizi di natura infrastrutturale e civile da parte di amministrazioni pubbliche e/o di committenti privati risulti di stretta attualità. Il dibattito, avviato oramai da diversi anni sulla base di istanze di matrice europea, ha visto prima le regioni approvare principi e disposizioni finalizzate al contenimento del consumo del suolo ed ora anche lo Stato con diverse iniziative legislative. La riduzione del consumo del suolo è un obiettivo condivisibile, ma che non può essere perseguito solo con il mero blocco delle trasformazioni territoriali, come da molte parti sostenuto, quanto piuttosto va sviluppato attraverso un’azione sistematica di manutenzione del territorio e delle sue infrastrutture, una politica di controllo e di repressione all’abusivismo edilizio e soprattutto con una politica organica e a regime volta a rendere agevoli, diffusi ed economicamente sostenibili gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Al riguardo, ha quindi, rilevato che i dati sul consumo del suolo, dal 2014 diffusi annualmente dall’ISPRA, vanno letti congiuntamente con quelli legati alla rinaturalizzazione dei terreni agricoli non più coltivati che evidenziano come, accanto alla impermeabilizzazione ad opera di edifici ed infrastrutture, una delle cause principali della riduzione di superfice agricola è rappresentata proprio dall’abbandono dei terreni coltivati e dalla riespansione della vegetazione invadente o a bosco.

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