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Bonus Casa 2026: meno sconti ma più chiarezza, cosa devono sapere i geometri tra nuove aliquote, scadenze e adempimenti tecnici

Nel 2026 il quadro delle agevolazioni fiscali per la casa si ridefinisce con aliquote ridotte, proroghe mirate e scadenze precise per chi intende intervenire su risparmio energetico e ristrutturazioni.

Bonus Casa 2026: meno sconti ma più chiarezza, cosa devono sapere i geometri tra nuove aliquote, scadenze e adempimenti tecnici
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Il 2026 segnerà un punto di svolta per il sistema dei bonus casa, con un ritorno graduale alla normalità dopo anni di agevolazioni eccezionali come il Superbonus 110%. Le misure per la riqualificazione energetica, la ristrutturazione edilizia e la sicurezza sismica resteranno operative, ma con percentuali di detrazione ridotte e requisiti più stringenti. In un contesto economico in cui il contenimento della spesa pubblica è al centro dell’agenda governativa, il nuovo impianto normativo punta a rendere gli incentivi più sostenibili, privilegiando la pianificazione e la correttezza formale rispetto agli sconti straordinari del passato.

  1. Che fine farà il Superbonus 110%?
  2. Ecobonus (efficientamento energetico), Bonus Ristrutturazioni (recupero edilizio) e Sismabonus
  3. Bonus Mobili e Bonus Barriere Architettoniche
  4. Cosa cambia dal 1° gennaio 2026
  5. Sei un geometra? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Nel 2026 il quadro delle agevolazioni fiscali per la casa si ridefinisce con aliquote ridotte, proroghe mirate e scadenze precise per chi intende intervenire su risparmio energetico e ristrutturazioni.

Nel panorama delle detrazioni edilizie, le novità in vista del 2026 richiedono un’attenzione particolare da chi sta pianificando lavori abitativi. Il Governo ha confermato diverse misure, ma ha anche stabilito soglie in calo e scadenze che non vanno sottovalutate. Per chi vuole intervenire su ristrutturazioni, miglioramento sismico o acquisto di nuovi arredi, è importante sapere quali aliquote saranno applicabili e fino a quando si potrà usufruire degli sconti. In particolare la domanda «Cosa cambia per i bonus casa nel 2026?» è più che legittima: cerchiamo pertanto di analizzare con chiarezza conferme e novità.

Che fine farà il Superbonus 110%?

Innanzitutto, l’agevolazione nota come Superbonus 110%, che negli anni ha rappresentato una vera svolta per la riqualificazione energetica e sismica, non sarà più disponibile nella forma che molti conoscono dopo il 2025. Al di fuori delle zone colpite da eventi sismici, la detrazione al 110% si conclude e non sarà più estesa per i nuovi interventi dal 2026. Sebbene in quelle aree specifiche (ad esempio Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo) permane una deroga, è chiaro che la misura eccezionale è terminata per la maggior parte dei proprietari.

Ecobonus (efficientamento energetico), Bonus Ristrutturazioni (recupero edilizio) e Sismabonus

Per quanto riguarda invece i principali incentivi ordinari – ovvero il Ecobonus (efficientamento energetico), il Bonus Ristrutturazioni (recupero edilizio) e il Sismabonus (miglioramento antisismico) – il regolatore ha definito che per l’anno 2026 rimarranno attivi, ma con aliquote in graduale riduzione. Per l’abitazione principale la detrazione sarà pari al 36% e per le altre immobile al 30%. Il tetto massimo di spesa rimane fissato in 96.000 euro per unità immobiliare.

Sul piano degli adempimenti burocratici, le tre agevolazioni (Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e Sismabonus) mantengono caratteristiche proprie: ad esempio, per l’Ecobonus resta obbligatoria la comunicazione all’ENEA; per il Bonus Ristrutturazioni è sufficiente il bonifico parlante collegato alla fattura dei lavori. È fondamentale che il contribuente distingua con precisione quale misura intende utilizzare, per non incorrere in errori formali che possono compromettere la detrazione.

Bonus Mobili e Bonus Barriere Architettoniche

In merito al Bonus Mobili e al Bonus Barriere Architettoniche, la situazione è ancora più articolata: il Bonus Mobili è stato prorogato fino al 2026 e prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici collegati a lavori di ristrutturazione, con un tetto di spesa di 5.000 euro. Diversamente, il Bonus Barriere Architettoniche al 75% non è stato inserito nella manovra di proroga e pertanto cesserà con la fine del 2025: gli interventi che in precedenza beneficiavano di quella aliquota passeranno alle detrazioni ordinarie (50% o 36%) a partire dal 2026.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2026

Per chi avvia lavori dal 1° gennaio 2026, il nuovo schema impone una mentalità differente: l’eccezionalità delle aliquote elevate (come il 110% o il 75%) lascia spazio a una normalizzazione dei bonus casa. In sostanza, per tutto il 2026, i proprietari dovranno pianificare con cura tempi, documenti e interventi, sapendo che il vero vantaggio sta nella certezza della misura, non nella sua entità straordinaria. È cruciale verificare che tutte le condizioni richieste – uso come “abitazione principale”, diritto reale sull’immobile, corretta destinazione d’uso – siano rispettate già all’avvio dei lavori o all’inizio delle spese.

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