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Attualità

Studi Professionali: Confedertecnica denuncia di essere stata esclusa dal tavolo di contrattazione

Dura accusa di Confedertecnica nei confronti delle tre sigle confederali “esclusi dal tavolo di contrattazione sugli studi professionali”

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Confedertecnica denuncia a tutto il mondo dei professionisti un fatto gravissimo, un fatto che secondo la stessa Confedertecnica, richiede una profonda riflessione profonda “i sindacati Cgil, Cisl e Uil attraverso le segreterie confederali di Fisascat, Filcams e Uiltucs hanno volontariamente escluso Confedertecnica dal tavolo di contrattazione e deciso proditoriamente di firmare il nuovo contratto dei dipendenti degli studi professionali scegliendosi un unico interlocutore con cui trattare, a dispetto della reale composizione della rappresentanza del settore”.

“Abbiamo inizialmente voluto pensare ad un equivoco” ha affermato il Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro “ in cui qualcuno era caduto, in buona fede. I contatti intercorsi hanno però vanificato tale ipotesi, e reso evidente un disegno estromissorio doloso, a fronte del quale saranno tutelate in ogni sede le prerogative e i diritti di chi  rappresenta gli studi professionali, ed è stato indebitamente ed artatamente aggirato”.

Un comportamento, quello adottato dalla triplice sindacale sulla materia degli studi professionali,  che secondo la dirigenza di Confedertecnica risulta essere scorretto ed arrogante, un comportamento su cui lo stesso presidente Lo Castro ha dichiarato  “un comportamento antisindacale, perché tradisce le regole di correttezza, trasparenza e rispetto reciproco con cui il sindacato deve agire nei confronti delle altre parti sociali. E’ un comportamento che dimostra, nella malafede del suo opportunismo, le paure di un sindacalismo incapace di rapportarsi con chi solleva posizioni dissimili e obiezioni nel merito. Confedertecnica si batte e si continuerà a battere, da oggi con ancora maggior vigore, per un contratto che tenga in maggior conto le esigenze vere degli studi professionali, senza abbandonarsi ad accordi consumati sulla pelle dei professionisti e dei lavoratori”.

 

 “Colpisce che proprio quei sindacati “ conclude la sua dichiarazione Lo Castro “che rimproverano a Matteo Renzi l’idea di un sindacato unico, a loro volta adottino lo stesso metodo con i propri interlocutori, provando a designare una controparte unica a dispetto della realtà della rappresentanza dei professionisti, che rimane per fortuna libera e plurale”. 

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