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Attualità

L’esclusione dei liberi professionisti dai contributi a fondo perduto finisce al TAR

I liberi professionisti delle costruzioni hanno nuovi alleati nella lotta all’esclusione degli stessi dai contributi a fondo perduto. I commercialisti hanno presentato ricorso al TAR

L’esclusione dei liberi professionisti dai contributi a fondo perduto finisce al TAR
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L’esclusione è di quelle che bruciano. I Liberi professionisti non hanno ancora digerito “l’ingiusta” esclusione dalla platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto, una diatriba tra governo e professionisti dell’edilizia che ha raggiunto anche punte di polemica rovente.

Ultimo step di questa battaglia è stato il ricorso presentata da diverse associazioni di commercialisti al TAR per richiedere l’annullamento delle norme che, ad oggi, escludono i professionisti iscritti al sistema delle casse professionali previdenziali dall’ottenere i contributi a fondo perduto previsti dall’art 25 del decreto rilancio

Sollevare dinanzi al Tribunale Amministrativo il dubbio di legittimità Costituzionale significa mettere in dubbio tutta la struttura della norma.

“Quello che stiamo portando avanti è un atto doveroso nei confronti dei Commercialisti (il ricorso è stato presentato dalle principali associazioni dei Commercialisti) ma che andrà a beneficio di tutta la platea delle professioni ordinistiche – si legge nella nota stampa che le associazioni di categoria dei Commercialisti hanno stilato per accompagnare ed illustrare quest’azione di protesta e di richiesta di tutela.

Il provvedimento che esclude i liberi professionisti viene definito nella nota come assolutamente arbitrario.

Un atto “suicida” anche per gli stessi interessi pubblici dello Stato che cosi facendo estromette dal sistema dei contributi a fondo perduto un ampio spettro di lavoratori che ogni giorno danno un forte contributo economico e professionale al Sistema Italia.

“I provvedimento di esclusione – si legge nella nota – non ha fatto altro che esacerbare ancora di più i già tesi rapporti tra Stato Centrali e attività produttive. Il continuo rifiuto dello Stato a riconoscere un ruolo giusto ecentrale al settore delle Libere Professioni Ordinistiche ci ha costretto ad addire alle vie giudiziarie”.

Costretti a fare ricorso al TAR per vederci riconosciuto un diritto elementare di tutti i cittadini.

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