Bonus Ristrutturazione 2025: la guida completa per rinnovare casa e risparmiare fino al 50% sulle spese
Guida aggiornata al Bonus Ristrutturazione 2025: scopri requisiti, interventi ammessi, modalità operative e novità introdotte dalla Legge di Bilancio per la casa

Nel 2025 il tema delle agevolazioni edilizie continua a essere al centro del dibattito tra cittadini, imprese e professionisti del settore. Dopo gli anni del Superbonus 110%, il Governo ha ridisegnato il sistema dei bonus casa, puntando su misure più sostenibili e mirate. Tra queste, il Bonus Ristrutturazione 2025 resta uno degli strumenti più utilizzati per favorire la riqualificazione del patrimonio immobiliare e stimolare l’economia del comparto edilizio. Con nuove regole, limiti aggiornati e scadenze precise, rappresenta un’occasione concreta per chi desidera migliorare la propria abitazione beneficiando di una detrazione fiscale fino al 50% delle spese sostenute.
- Cos’è il Bonus Ristrutturazione 2025
- Interventi coperti dal bonus per le ristrutturazioni 2025
- Aliquote e limiti 2025 (e prospettive 2026-27)
- Chi può beneficiare del bonus ristrutturazione
- Modalità di fruizione e documentazione richiesta
- Pagamento: bonifico parlante obbligatorio
- Relazione con Superbonus e limiti operativi
- Sei un geometra? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?
Guida aggiornata al Bonus Ristrutturazione 2025: scopri requisiti, interventi ammessi, modalità operative e novità introdotte dalla Legge di Bilancio per la casa
Nel panorama delle agevolazioni edilizie, il Bonus Ristrutturazione 2025 emerge oggi come lo strumento fiscale più accessibile per chi vuole rinnovare o migliorare la propria abitazione, in un contesto dove il Superbonus ha perso parte del suo vigore. In questo articolo ti racconto con chiarezza tutte le regole essenziali, evidenziando le modifiche più recenti e i punti critici da non trascurare.
Cos’è il Bonus Ristrutturazione 2025
In sintesi, si tratta di una detrazione IRPEF che permette di recuperare una quota – variabile a seconda del caso – delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, restauro o manutenzione. La detrazione si ottiene nell’arco di dieci quote annuali costanti.
Interventi coperti dal bonus per le ristrutturazioni 2025
Rientrano nella misura agevolativa opere sia in edifici singoli che in condomini. Tra le tipologie ammesse:
- manutenzione ordinaria (in parti comuni condominiali);
- manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo;
- interventi su impianti di sicurezza (ad esempio antifurto, rilevatori di gas), bonifica amianto, adeguamento normativo, cablaggio, protezione contro rumore;
- ricostruzione e ripristino post-calamità, progettazione e spese tecniche.
Va ricordato che le spese devono essere saldate con bonifico parlante (con causale, codice fiscale del beneficiario e del destinatario).
Aliquote e limiti 2025 (e prospettive 2026-27)
Nel corso del 2025 si applicano aliquote differenziate:
- 50% per le spese sostenute sull’abitazione principale, entro un tetto di 96.000 € per unità immobiliare;
- 36% per le spese su seconde o terze case, con lo stesso massimale di 96.000 €.
- A partire dal 2026 fino al 2027, le aliquote scenderanno ulteriormente: 36% per la casa principale e 30% per le altre abitazioni.
È importante notare che gli interventi di sostituzione degli impianti termici alimentati solo da combustibili fossili non sono più ammessi per le spese effettuate nel 2025.
Chi può beneficiare del bonus ristrutturazione
Possono accedere al Bonus Ristrutturazione 2025 i soggetti che sostengono le spese pur avendo uno delle seguenti situazioni giuridiche:
- proprietario o nudo proprietario;
- titolare di diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilino o comodatario;
- socio di cooperativa (divisa o indivisa);
- imprenditore individuale (solo se l’immobile non è bene strumentale);
- società semplici, SNC, SAS o imprese familiari, con analoghe condizioni applicabili.
Anche chi ha un contratto preliminare può usufruirne a condizione che: abbia già il possesso dell’immobile, sostenga le spese direttamente e che il compromesso sia registrato.
Se l’intervento è svolto “in economia” (cioè senza impresa esterna), potranno essere detratte solo le spese per i materiali acquistati.
Modalità di fruizione e documentazione richiesta
Per accedere al bonus non serve una domanda autonoma: le spese devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi).
È fondamentale conservare:
- permessi, comunicazioni o autorizzazioni edilizie (ove richieste);
- dichiarazioni sostitutive che specifichino data e natura interventi;
- eventuale domanda di accatastamento;
- documenti delle spese sostenute (fatture, ricevute);
- ricevute del bonifico parlante;
- delibera condominiale e tabella millesimale per lavori su parti comuni;
- consenso del proprietario nei casi necessari;
- comunicazioni preventive all’ASL, se obbligatorie.
Pagamento: bonifico parlante obbligatorio
I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico bancario o postale parlante, in cui vanno indicati:
- causale conforme alla normativa (art. 16-bis DPR 917/1986);
- il codice fiscale del richiedente;
- il codice fiscale o partita IVA del beneficiario.
Se si utilizza un finanziamento, la banca o l’ente creditore eseguirà il bonifico con i dati richiesti, indicando in ogni caso il codice fiscale del richiedente.
Nei piccoli condomìni senza amministratore, il bonifico dovrà contenere il codice fiscale del condomino che effettivamente beneficia del bonus, non del condominio stesso.
Relazione con Superbonus e limiti operativi
Il Superbonus non è stato abolito, ma è stato fortemente ridimensionato: per il 2025 è prevista una detrazione del 65% (invece del 110%) per alcuni interventi di efficientamento energetico e consolidamento strutturale, sempre a precise condizioni.
Dal 2025 cambiano anche le regole per la cessione del credito e lo sconto in fattura, che diventano più restrittive e applicabili solo per interventi ammessi al Superbonus che rientrano nelle deroghe al blocco delle cessioni.
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