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Attualità

Andil: il punto sul settore dell’efficienza energetica

Parere negativo di Andil sui tre nuovi decreti sull'efficienza energetica in edilizia

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Un parere molto negativo quello di Andil sui tre nuovi decreti sull’efficienza energetica in edilizia. È questa in estrema sintesi la posizione di Andil, l’associazione di Confindustria che rappresenta gli industriali dei laterizi, in merito ai tre nuovi decreti sull’efficienza energetica in edilizia: dall’adeguatezza del grado di isolamento imposto agli involucri edilizi, alla non corretta valutazione dell’inerzia termica per poter controllare il comfort abitativo.

I tre decreti in questione sono stati resi pubblici nel bel mezzo dell’estate e mirano a introdurre nel settore dell’efficienza energetica :

  • prescrizioni minime

  • modalità di verifica per edifici di nuova costruzione ed esistenti in funzione dell’ambito di intervento

  • requisiti degli edificio ad energia quasi zero

Tutte innovazione che mirano ad integrare e modificare le “Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica proponendo un nuovo indicatore per la classificazione e un nuovo modello di attestato” ed infine per definire “i nuovi modelli per la relazione tecnica in funzione della tipologia di intervento”.

“L’Europa ci ‘impone’ la strada per la progettazione di edifici a consumo netto nullo, strada che è quanto mai opportuna anche in Italia” ha dichiarato l’Andil affidando le sue parole ad un comunicato stampa pubblico “ma mentre per gli altri Paesi il mantra è come difendersi dal freddo, la stessa ricetta non può funzionare in Italia. Con temperatura che sfiorano i 40 gradi da tanti giorni ormai, è chiaro a tutti che in Italia, il tema è più complesso e l’isolamento dal freddo, meno pungente che in Nord Europa, deve essere affrontato con una particolare attenzione anche alla questione estiva”

 

Complessivamente infatti i nuovi decreti si sono preoccupati della situazione invernale, rendendo pressoché valida l’applicazione di qualsiasi soluzione per quella estiva. Errore commesso persino in Germania e in Inghilterra, realtà che pur essendo estranee al contesto climatico mediterraneo hanno adottato tipologie costruttive orientate al solo isolamento dal freddo che hanno generato gravissimi problemi in estate, dimostrando quanto sia fallace progettare senza considerare gli effetti del caldo. Il fattore estivo viene sottovalutato dalle direttive europee nate in contesti climatici differenti dal nostro, abbiamo quindi perso l’occasione di fare da apripista in tal senso.

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