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Sicurezza sul lavoro

Aggiornamento preposti 2025: nuove regole, formazione biennale e più responsabilità per la sicurezza sul lavoro

La riforma operata dal nuovo Accordo Stato‑Regioni 2025 impone un aggiornamento biennale obbligatorio per la figura del preposto, con nuove ore minime e modalità didattiche rinnovate.

Aggiornamento preposti 2025: nuove regole, formazione biennale e più responsabilità per la sicurezza sul lavoro
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Nel 2025 la formazione in materia di sicurezza sul lavoro vive un passaggio cruciale con l’approvazione del nuovo Accordo Stato-Regioni, che ridisegna completamente la preparazione e l’aggiornamento della figura dei preposti. Il provvedimento, in vigore dal 24 maggio 2025, segna un cambiamento strutturale nell’organizzazione della prevenzione aziendale, imponendo criteri più rigorosi, corsi più lunghi e verifiche più puntuali. Una svolta che mira a rendere questa figura, spesso sottovalutata, un vero e proprio punto di riferimento operativo e formativo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.

  1. Le modifiche salienti per il preposto
  2. Scadenze e transizione
  3. Implicazioni per le imprese
  4. Sei un geometra? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

La riforma operata dal nuovo Accordo Stato‑Regioni 2025 impone un aggiornamento biennale obbligatorio per la figura del preposto, con nuove ore minime e modalità didattiche rinnovate.

Nel panorama della prevenzione aziendale, la figura del preposto assume un ruolo di primo piano: stando all’articolo 2 del D.Lgs. 81/2008, si tratta di colui che, grazie a specifiche competenze professionali e a poteri gerarchici e funzionali adeguati all’incarico, «sovrintende all’attività lavorativa (…) garantendo l’attuazione delle direttive e controllando la corretta esecuzione da parte dei lavoratori».
Tale soggetto, dunque, non si limita alla semplice vigilanza, ma è chiamato ad agire concretamente: segnalare carenze, informare i lavoratori, eventualmente sospendere attività pericolose e collaborare con il datore di lavoro e il servizio di prevenzione e protezione.

L’obbligo di individuare e formare il preposto riguarda tutte le imprese – pubbliche o private – in cui siano presenti figure dotate di funzioni di coordinamento e supervisione, anche operative. Non è dunque rilevante la dimensione aziendale, bensì l’effettiva operatività del ruolo. Ne deriva che il datore di lavoro deve non soltanto identificare il preposto (obbligo introdotto dalla L. 215/21, soggetto a sanzione penale), ma anche garantirgli un percorso formativo adeguato.

Con l’entrata in vigore (24 maggio 2025) del nuovo Accordo Stato-Regioni 2025, l’intero assetto formativo per questa figura è stato aggiornato in modo profondo: l’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare la consapevolezza, le competenze operative e l’efficacia della funzione del preposto all’interno dei contesti produttivi.

Le modifiche salienti per il preposto

  • Il corso base ora prevede una durata minima di 12 ore (in luogo delle precedenti 8 ore).
  • L’accesso al percorso è consentito solo dopo aver completato la formazione per lavoratori (parte generale + specifica).
  • La modalità didattica per i preposti è vincolata alla presenza in aula o alla videoconferenza sincrona: l’e-learning asincrono non è ammesso.
  • È obbligatoria una verifica finale dell’apprendimento, da documentare con verbale.
  • L’aggiornamento passa da ogni cinque anni (precedente regime) a ogni due anni, con durata minima di 6 ore.

Scadenze e transizione

L’Accordo stabilisce anche precise regole transitorie:

  • I preposti che avevano completato il corso base o l’aggiornamento prima del 24 maggio 2023 devono adempiere all’aggiornamento entro il 24 maggio 2026.
  • Per coloro che hanno adempiuto dopo il 24 maggio 2023, la cadenza biennale si applica direttamente, senza proroga: l’aggiornamento va effettuato entro due anni dalla data dell’ultima frequenza.

Implicazioni per le imprese

Per le aziende, le novità introdotte rappresentano una doppia sfida: da un lato, occorre aggiornare i piani formativi aziendali identificando con precisione i soggetti che rivestono il ruolo di preposto e programmando per loro i nuovi percorsi da 12 ore e gli aggiornamenti biennali; dall’altro, bisogna assicurarsi che le modalità di erogazione e la documentazione (registri, verbali, attestati) siano conformi alle nuove regole, poiché la decorrenza dal 24 maggio 2025 rende obbligatorio il rispetto dei criteri rinnovati.

Il passaggio implica una ridefinizione della cultura aziendale in tema di sicurezza sul lavoro: la formazione non è più solo un adempimento formale ma diventa strumento strategico per rendere efficaci le misure di prevenzione. In questo contesto, il preposto non è più una figura intermedia qualsiasi, ma un attore attivo e qualificato del sistema di prevenzione aziendale.

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