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Edilizia

Giunti strutturali e compartimentazione al fuoco certificata: migliora la sicurezza e il comfort abitativo

I giunti di dilatazione strutturali sono una necessità costruttiva assolutamente nota e la sempre maggiore sensibilità rivolta al problema sismico, anche in relazione al recente susseguirsi di fenomeni purtroppo anche distruttivi, non può che acuire l’interesse degli operatori edilizi verso tutti gli aspetti che riguardano questo non trascurabile dettaglio costruttivo.

Giunti strutturali e compartimentazione al fuoco certificata
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I giunti di dilatazione strutturali sono una necessità costruttiva assolutamente nota e la sempre maggiore sensibilità rivolta al problema sismico, anche in relazione al recente susseguirsi di fenomeni purtroppo anche distruttivi, non può che acuire l’interesse degli operatori edilizi verso tutti gli aspetti che riguardano questo non trascurabile dettaglio costruttivo. Uno di questi è rappresentato dalla necessità di garantire la compartimentazione EI attraverso i giunti strutturali, quando questi rappresentano soluzioni di continuità fra zone compartimentate; il problema presenta un duplice aspetto perché non solo il giunto strutturale può assumere dimensioni rilevanti in funzione dei movimenti strutturali attesi in fase termica o sismica, ma occorre anche tenere nel dovuto conto il fatto che le superfici di solaio e/o parete affacciate al giunto possono (o meglio devono) essere soggette ai movimenti previsti nelle diverse fasi di vita della struttura.

Anche se come sappiamo l’attuale normativa non prevede di fatto la prova sperimentale ai fini certificativi dei materiali contemporaneamente al movimento è ovviamente indispensabile potere garantire che il prodotto applicato mantenga le sue prestazioni anche dopo avere subito movimenti che possono essere attribuiti a fenomeni termici o sismici di diversa entità (SLE, SLD, SLV, …..).

E’ necessario quindi proporre sul mercato prodotti attentamente studiati e che siano in grado di soddisfare i seguenti requisiti:

  • Conformità a larghezze di giunto anche rilevanti, tipiche della moderna progettazione antisismica

  • Applicabilità certificata a giunti disposti secondo le più diverse orditure (solaio, parete, sottosolaio, etc….) come del resto previsto dalla vigente normativa

  • Capacità di assorbire movimenti anche rilevanti in diverse direzioni o combinazioni di esse, senza subire danni che diminuiscano o addirittura annullino la garanzia prestazionale del prodotto

  • Facilità di posa

  • Possibilità di applicazione certificata secondo diverse direzioni, con particolare riferimento alla posa da estradosso e/o intradosso solaio. In particolare questo ultimo aspetto non è trascurabile, in quanto la diversa posizione e quindi azione del fuoco rispetto agli eventuali fissaggi del prodotto ne può invalidare le prestazioni

  • Prestazioni diversificate secondo le diverse classi di resistenza EI stabilite dalla normativa

Il materassino K FIRE PAD è stato messo a punto cercando di coniugare al meglio queste esigenze.

Giunti strutturali e compartimentazione al fuoco certificata

E’ stato infatti certificato per giunti di larghezza fino a 120 cm in disposizione a parete e solaio, con posa da intradosso o estradosso solaio e per classi di resistenza da EI120 o EI180.

Il sistema di fissaggio alle superfici del giunto è meccanico e quindi assolutamente robusto e durevole: garantisce continuità di funzionamento per i movimenti termici (lenti) e sicuro ripristino della capacità EI al termine dei movimenti rapidi (sismici), grazie alle alette di fissaggio laterali. Si evita così a solaio lo “scivolamento” del prodotto verso il basso durante il sisma, con conseguente inefficacia al suo termine, cioè proprio quando è più probabile lo sviluppo di un incendio a causa di défaillances degli impianti.

Le lunghezze di produzione del pannello sono variabili e quindi in grado di limitare, se necessario, l’accostamento pur semplice di troppe porzioni adiacenti. Il prodotto utilizzato è infatti lo stesso per giunti a solaio e a parete ed in molti casi, se non vi sono limitazioni dovute al peso una unica porzione di prodotto può interessare contemporaneamente giunto a solaio e a parete.

Contemporaneamente è possibile produrre porzioni limitate di prodotto qualora il giunto sia di grandi dimensioni e conseguentemente il materassino risulti difficilmente maneggiabile.

Particolarmente attuale è l’argomento essendo da poco entrato in vigore il decreto del 16 febbraio 2007 che aveva come ultima proroga per i rapporti di prova rilasciati ai sensi della circolare (Ministero dell’interno – Servizi antincendi) 14 settembre 1961, n. 91 la data del 25 Settembre 2012.

Dal 25 settembre 2012 è quindi in vigore tale decreto che vale ai fini dell’accettazione dei prodotti (compresi i sistemi di giunzione) ed elementi costruttivi da parte dei Direttori dei Lavori dei cantieri edili.

Di seguito riportiamo un estratto del suddetto DECRETO 16 febbraio 2007 riferito al tema dei giunti:

  • Art. 1.

Campo di applicazione e definizioni

1. Il presente decreto si applica ai prodotti e agli elementi costruttivi per i quali è prescritto il requisito di

resistenza al fuoco ai fini della sicurezza in caso d’incendio delle opere in cui sono inseriti.

  • Art. 2.

Classificazione di resistenza al fuoco

1. I prodotti e gli elementi costruttivi sono classificati in base alle loro caratteristiche di resistenza al fuoco,

secondo i simboli e le classi indicate nelle tabelle dell’allegato A al presente decreto

  • Art. 3.

Prodotti per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco

– 3. Per tutti i prodotti, con esclusione di quelli di cui al successivo comma 4, per i quali non è ancora applicata

la procedura ai fini della marcatura CE in assenza delle specificazioni tecniche e successivamente

durante il periodo di coesistenza, l’impiego in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe

di resistenza al fuoco, è consentito in conformità alle specifiche di cui al successivo art. 4.

  • Art. 5.

Norme transitorie

1. I rapporti di prova di resistenza al fuoco rilasciati ai sensi della circolare MI.SA. (Ministero dell’interno

– Servizi antincendi) 14 settembre 1961, n. 91, dal laboratorio di scienza delle costruzioni del Centro studi

ed esperienze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ovvero da laboratorio autorizzato ai sensi del decreto

del Ministro dell’interno 26 marzo 1985, sono da ritenersi validi, ai fini della commercializzazione

dei prodotti ed elementi costruttivi oggetto delle prove, nel rispetto dei seguenti limiti temporali:

rapporti emessi entro il 31 dicembre 1985: fino a un anno dall’entrata in vigore del presente decreto;

rapporti emessi dal 1° gennaio 1986 al 31 dicembre 1995: fino a tre anni dall’entrata in vigore del presente

decreto;

Allegato A: CLASSI

A.4.5 – Si applica a Sistemi di sigillatura di fori passanti e di giunti lineari

Norme EN 13501-2; EN 1366-3,4

Classificazione :

E  15      30 45 60 90 120 180 240

EI 15 20 30 45 60 90 120 180 240

La norma europea UNI EN 13501-2 regolamenta la classificazione di reazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione (da non confondere con la resistenza al fuoco). Anche in presenza di una classificazione europea, in Italia è necessaria tutt’ora l’omologazione nazionale, tranne per prodotti per i quali esiste una norma di prodotto europea, quindi con l’obbligo di marcatura CE.

La norma EN 1366-3,4 specifica un metodo per determinare la resistenza al fuoco delle sigillature dei giunti lineari basata sul loro utilizzo finale previsto

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