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Attualità

L’Ordine degli Ingegneri di Savona sul caso del deposito di bitume

Ordine degli ingegneri di Savona "una sconfitta della politica, che rinnega i propri atti"

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La vicenda del deposito di bitume nell’area portuale di Savona, cosi come riportato dalla testata online SavonaNews,  mette in scena una vera e propria “sconfitta della politica”. Parole forti quele dichiarate dall’Ordine degli Ingegneri di Savona che all’argomento ha dedicato l’apertura dell’edizione mensile della Federazione Regionale “A&B .

L’Ordine degli ingegneri di Savona definisce lo “stop” al deposito come “positivo”, ma allo stesso tempo lo bolla come “una sconfitta della politica, che rinnega i propri atti”.

“Non c’e? da essere contenti” afferma infatti l’ordine degli ingegneri di Savona “ se norme ambientali cosi restrittive hanno consentito questo, forse bisognerebbe, con l’aiuto anche delle altre professioni tecniche, procedere ad una profonda revisione di leggi e regolamenti, nella direzione della semplicità, certezza, univocità ed efficacia”.

 “Strana storia questa del cosiddetto terminal bitume del porto di Savona” dichiara Fulvio Ricci, Presidente Ordine Ingegneri di Savona “Poteva iniziare e finire nel 2010, quando  la società Bit ha messo sul tavolo il suo progetto per la realizzazione di un impianto di stoccaggio e distribuzione riscuotendo il consenso di tutti i soggetti preposti a  rilasciare autorizzazioni e permessi. Invece, dopo 5 anni di strette di mani, carte, timbri, firme, la giunta comunale assume un avvocato per vedere come fare un passo indietro  e annullare il suo via libera”.

 

L’Autorità portuale intanto si barrica tenacemente dietro i “si” detti e ripetuti, conclude la sua dichiarazione il presidente dell’ordine degli ingegneri di Savona “la società che ha presentato il progetto minaccia richieste danni a tutto spiano; la magistratura apre un’inchiesta; i vecchi amministratori regionali di centro sinistra smentiscono le proprie decisioni, come quella di non ricorrere alla Via, la Valutazione di impatto ambientale per l’impianto per poi chiederla a gran voce, mentre i nuovi di centro destra prima cercano di tenersi fuori chiedendo lumi «al ministero» poi passano invece alla linea dura”.

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