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Attualità

Terre e rocce da scavo, dal 22 agosto in vigore il nuovo regolamento

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il DPR n. 120/2017. Eliminate le autorizzazioni preventive attraverso la previsione di un modello di controllo ‘ex post’

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Sulla Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 183 del 7 agosto 2017 è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2017 , n. 120 “Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell’articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.”

La nuova disciplina entrerà in vigore dal 22 agosto 2017. Da tale data è abrogato il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela e del territorio e del mare 10 agosto 2012, n. 161. Sono inoltre abrogate le seguenti disposizioni:

  • l’articolo 184 -bis , comma 2 -bis , del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;

  • gli articoli 41, comma 2 e 41 -bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.

“Un testo unico, coordinato e coerente, che riguarda tutte le tipologie di cantiere e che finalmente semplifica in modo significativo le diverse e spesso disomogenee normative vigenti fino ad oggi, pienamente allineato anche con l’evoluzione della normativa europea”, sottolinea il Ministero dell’Ambiente.

Il decreto ha come oggetto la gestione delle terre e rocce qualificate come sottoprodotti per tutti i cantieri, la disciplina del deposito temporaneo di quelle considerate come rifiuto, la gestione nei siti oggetto di bonifica.

Tra i più importanti elementi di semplificazione c’è l’eliminazione delle autorizzazioni preventive attraverso la previsione di un modello di controllo ‘ex post’, con l’autocertificazione e il rafforzamento del sistema dei controlli. In particolare, viene prevista una procedura più spedita per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfino i requisiti nazionali ed europei per essere qualificate come sottoprodotti. Fin dalla fase di predisposizione del piano di utilizzo, si prevede che i soggetti pubblici e privati possano confrontarsi con le Agenzie ambientali regionali e provinciali per le preliminari verifiche istruttorie e tecniche, anticipando lo svolgimento dei controlli di legge.

 

 

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