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ENEA nelle nuove infrastrutture di ricerca del network europeo

Nell'ambito della Roadmap 2016 di ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures), ENEA entra a far parte di due nuove infrastrutture di ricerca sui beni culturali

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Nell’ambito della Roadmap 2016 di ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures), ENEA entra a far parte di due nuove infrastrutture di ricercasui beni culturali e l’atmosfera e coordina il progetto “emergente” METROFOOD-RI su alimenti e salute.

Cresce la presenza ENEA nello Spazio Europeo della Ricerca: l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile entra a far parte di due delle sei nuove infrastrutture di ricerca selezionate nella Roadmap 2016 del Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (European Strategy Forum on Research Infrastructures – ESFRI). Si tratta delle piattaforme di ricerca E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) sui beni culturali e ACTRIS (Aerosols, Clouds and Trace gases Research Infrastructure) per la misura delle proprietà dell’atmosfera.

E-RIHS, coordinata dall’Italia, conta su una rete di laboratori, di archivi fisici e digitali e di tecnologie all’avanguardia su tutto il territorio europeo. Un patrimonio di risorse che sarà lanciato nel 2020 a cui scienziati e imprese potranno accedere per condurre ricerche e sviluppare innovazione per la tutela e la vesfrialorizzazione del patrimonio culturale, naturale ed archeologico.

 

L’ENEA, tra i partner italiani insieme a CNR, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Opificio delle Pietre Dure e Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM), già mette a disposizione di restauratori e imprese infrastrutture e tecnologie d’avanguardia per la diagnostica e il restauro del patrimonio culturale nei suoi due poli di ricerca nell’area di Roma (Frascati e Casaccia). Inoltre, un laboratorio virtuale permette alle aziende di assistere a distanza alle sperimentazioni con sorgenti laser e su tavole vibranti e di interagire in tempo reale con i ricercatori. Tutto questo grazie al progetto regionale COBRA (COnservazione dei Beni culturali attraverso l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti) che ha permesso di creare il primo nodo ENEA che farà parte dell’hub Lazio e Abruzzo dell’infrastruttura di ricerca europea.

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