sabato, Aprile 20, 2024
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Ambiente

Consumo del suolo. Sardegna virtuosa ma le zone rurali sono a rischio

Con una percentuale relativamente bassa di coste consumate e una crescita esponenziale delle superfici agricole la Sardegna è tra le regioni italiane più virtuose nel consumo del suolo.

Consumo del suolo. Regione Sardegna virtuosa ma zone rurali a rischio
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Con una percentuale relativamente bassa di coste consumate e una crescita esponenziale delle superfici agricole la Sardegna è tra le regioni italiane più virtuose nel consumo del suolo. Ma il fatto che nell’isola circa il 60% dei terreni agricoli sia adibito a prati o pascoli e che coltivazioni di pregio come viti, olivi e frutteti siano molto marginali espone il territorio a molti rischi. Per questo è necessario valorizzare le aree rurali con una buona legge sul governo del territorio.

E’ quanto si evince un report della Cna Sardegna che fa il punto sulla situazione e sulle caratteristiche dell’antropizzazione del territorio sardo. I soli 90 mila ettari “consumati” (il 3,7% del territorio regionale contro una media nazionale del 7,7%) sono il frutto di un modello insediativo caratterizzato, come è noto, da un forte concentramento dell’antropizzazione a ridosso della fascia costiera.

Ma anche rispetto al consumo delle coste la Sardegna non è messa male rispetto a regioni analoghe per estensione dei litorali e potenzialità turistiche: nella nostra regione infatti solo il 6% del suolo consumato ricade nella fascia di rispetto costiera (300 metri dalla linea di costa). Altro dato positivo è la grande percentuale di suolo non consumato adibita ad uso agricolo: 48% contro una media nazionale che si attesta al 43%.

“Il dibattito sul consumo del suolo rappresenta uno dei temi centrali attorno al quale sviluppare un modello di sviluppo socio-economico sostenibile e duraturo per la nostra isola”, spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna Sardegna, commentando il report. “La tutela e la valorizzazione delle aree rurali è un elemento fondamentale nei progetti di sviluppo regionale, sia per rispondere alle esigenze di primarie connesse all’approvvigionamento alimentare e al superamento del deficit tra domanda e offerta locale, sia per la tutela del territorio e la promozione del paesaggio: la definizione della legge sul governo del territorio regionale deve costituire un’opportunità in tal senso”.

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